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Roma, 20 gen. - "Sentenza o meno, ad oggi il medico ha la capacità, e deve averla, di visitare il paziente, perché esiste prima il malato e non la malattia, e questo tutti i medici lo hanno fatto durante questi mesi di pandemia. Al di là del Consiglio di Stato e del Tar, i medici ci sono stati". E' quanto ha dichiarato Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, ai microfoni di Radio Cusano Campus nel programma 'L'Italia s'è desta'.
"Ci sono varie tipologie di intervento- ha proseguito Magi- anche attraverso le Uscar che vengono attivate dal medico di famiglia a seconda del paziente e della sintomatologia. Ci sono però ulteriori distinzioni nelle cure domiciliari per i pazienti Covid: chi è vaccinato e chi non lo è, questi ultimi vanno trattati diversamente perchè non hanno protezione dal vaccino".
"In questi giorni dovrebbe essere firmato l'accordo con i medici di base, il famoso decreto 71- ha annunciato Magi- che governerà le case di comunità e le equipe di medici di diversa specialità che concorrono alla gestione della medicina territoriale. Il Pnrr ha dato la possibilità già ora per poter riorganizzare queste attività fondamentali sul territorio. Un esempio di cosa significa stare senza? La Lombardia, che è la più colpita dalla crescita dei casi, questo perché manca una medicina del territorio, anche se ci sono le delibere. Entro giugno la medicina territoriale dovrà comunque essere riorganizzata su tutto il territorio, in ballo ci sono 23 miliardi di euro- avverte il presidente dell'Omceo Roma- I medici, in ogni caso, sono liberi di fare prescrizioni, seguiamo però le linee guida sui farmaci a pagamento, in fascia di esenzione, o i farmaci non approvati".
Per quanto riguarda le visite a casa, Magi ha specificato: "I medici devono andare dal paziente ma durante la pandemia i numeri di richieste sono aumentate, per questo sono nate le Uscar, che hanno supplito a questo aspetto. I medici devono continuare a curare tutti i pazienti, ma se c'è qualche collega che non si è comportato in maniera corretta deve essere verificato. In questi anni però la medicina è stata ospedalocentrica e bisogna evitare di riportare di nuovo tutte le risorse sugli ospedali: la sanità è unica, territorio e ospedali insieme".
"I numeri regionali del Covid, per il Lazio, ci dicono che sulle terapie intensive siamo abbastanza stabili, salgono un po' i ricoveri, però stiamo riempiendo gli ospedali e questo significa che non riusciamo a curare le persone con le altre patologie" ha ricordato Magi.
Rispetto al tema dei medici non vaccinati, il presidente dell'Omceo Roma ha ammesso che ce ne sono "ma sono pochissimi. Il problema sono coloro, tra i colleghi, che rifiutano l'obbligo del vaccino e non il vaccino stesso. Il ministero della Salute ha dato accesso alla FnomCeo per verificare gli elenchi sui colleghi non vaccinati, ma noi riteniamo che questi dati non siano ancora verificabili e abbiamo chiesto quindi l'accesso all'anagrafe vaccinale. Sono sicuro che questo problema si risolverà velocemente, anche perchè da febbraio arriverà il Novavax, il vaccino proteico, che potrebbe convincere anche i pochi medici ancora restii" ha concluso Magi.
(Red)
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Roma, 19 gen. - "Tutti questi giochi sul conteggio a parte dei positivi asintomatici ricoverati, proposto da alcune Regioni, servono a complicare ulteriormente le cose che sono già complesse e a non prendere decisioni chiare ed inequivocabili". Lo ha affermato in modo netto Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma.
"Il problema del conteggio dei positivi è utile per la conoscenza del fenomeno epidemico: sicuramente possiamo distinguere i positivi asintomatici che sono ricoverati per altre ragioni, aggiungendo quindi un dato agli altri, rispetto a coloro che hanno sviluppato la malattia, quindi positivi ma sintomatici e che sono ricoverati in ospedale. Risultato atteso? La situazione sul campo non cambia, Pronto soccorso intasati e reparti ugualmente pieni- ha ribadito Magi- ed ai malati no covid si continua a negare o a ritardare l'accesso alle cure".
"Le Regioni così non possono cambiare la situazione della gestione dei positivi in termini assoluti nei dati dei ricoveri, possono solo aggiungere ulteriori dati statistici che sono importanti a livello epidemiologico ma a prenderci in giro cambiando il colore della Regione o, peggio, ad evitare che scatti in negativo il cambio di colore. Se le Regioni prendessero questa decisione, che spetta comunque al governo, non cambierebbe nulla sul campo, lì dove si combatte tutti i giorni la malattia ed in area medica verrebbero ricoverati soprattutto i pazienti positivi non vaccinati, con il grave rischio di sintomatologia e decorsi più lunghi e non sempre con prognosi favorevole. Se si volesse procedere in questo senso è evidente che lo sarebbe per evitare di prendere la decisione più semplice e diretta e cioè l'obbligo vaccinale più esteso, che poi è la direzione verso la quale alcuni altri Paesi stanno andando" ha concluso Magi.
(Org/ Dire)
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Roma, 18 gen. - "Gli studi dei medici di medicina generale stanno avendo molta pressione per i pazienti ammalati, anche quelli non Covid che devono essere assistiti, e le certificazioni da fare, oltre che per le minacce psicologiche che ricevono dalle persone che vogliono un'esenzione dal vaccino a tutti i costi, e che si presentano con il proprio avvocato. Queste minacce sono rivolte anche ai medici vaccinatori degli hub, il problema è che quando avviene negli studi dei medici di base i colleghi sono spesso soli, per questo ci siamo rivolti ai nostri legali". Lo ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, intervistato da 'Buongiorno Regione' su Rai 3, su quanto sta accadendo ai medici di famiglia.
I medici sono allo stremo. "Certamente i problemi- ha risposto in conclusione Magi- sono legati anche al sovraccarico sui medici dopo due anni di forte pressione dovuta alla pandemia, in ospedale e negli studi degli mmg, perché mancano le risorse umane nel Ssn per il ricambio necessario".
(Red)
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Cari colleghi,
il decreto-legge 172 del 26 novembre 2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26/11/2021 (entrato in vigore il 27/11/2021) dispone l'obbligo per gli esercenti le professioni sanitarie della vaccinazione anti-SARS – COV-2 e, a partire dal 15 dicembre 2021, della somministrazione della terza dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario.
Il decreto stabilisce che la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), attraverso la Piattaforma nazionale digital green certificate debba verificare e trasmettere ai relativi Omceo provinciali i nomi degli iscritti non in regola con il ciclo vaccinale pena sospensione dall’albo.
Il Decreto inoltre prevede che nel caso in cui la Piattaforma nazionale digital green certificate indichi la mancata effettuazione della vaccinazione (anche con riferimento alla dose di richiamo) l'Ordine provinciale inviti l'iscritto a produrre la documentazione comprovante: “l’effettuazione della vaccinazione, l'attestazione relativa all'omissione o al differimento della stessa, ovvero la presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi comunque entro il termine non superiore a venti giorni dalla ricezione dell'invito, ovvero l’insussistenza dei presupposti per l'obbligo vaccinale”.
Si rende noto che l’Ordine provinciale, qualora si accertasse da parte della FNOMCeO il mancato adempimento dell'obbligo vaccinale - anche con riguardo alla dose di richiamo, è costretto a norma di legge ad adottare l'atto di accertamento dell'inadempimento dell'obbligo vaccinale che può determinare l'immediata sospensione dall'esercizio delle professioni sanitarie ed è annotata nel relativo Albo professionale.
La sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’iscritto dell'avvenuta vaccinazione a seguito della quale l'Ordine provvederà alla immediata revoca della sospensione.
Si invitano quindi i colleghi che ancora non l'abbiano fatto a mettersi in regola, salvo diversa scelta personale, per evitare di incorrere nella sospensione attualmente prevista dalle norme di legge.
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In riferimento alla polemica tra Fimmg e Omceo Roma su impegno dei mmg nel territorio si fa presente che le dichiarazioni di Guido Coen Tirelli, segretario Anaao Lazio, sono espresse a titolo personale e in alcun modo devono essere intestate all’Ordine dei medici di Roma.
Il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e Odontoiatri, Antonio Magi, parlando dei medici di medicina generale, ha più volte difeso la categoria denunciando le pessime condizioni dei colleghi che operano sul territorio che oltre a gestire l’80% dei pazienti COVID che non necessitano di ricovero continuano ad assistere tutti gli altri malati anche quelli che non possono ricoverarsi perché trovano i letti ospedalieri riservati per l’epidemia.
A tal proposito si riporta l’ultima dichiarazione in ordine di tempo ripresa dal sito sanitainformazione.it https://www.sanitainformazione.it/lavoro/medici-minacciati-per-esenzioni-vaccino-magi-ai-colleghi-riferite-ad-omceo-attivato-protocollo-dintesa-con-ordine-avvocati/ – in cui il presidente Antonio Magi definisce i MMG “Impegnati ventiquattro ore al giorno, dentro e fuori dal proprio studio, con visite e diagnosi che passano anche attraverso telefoni e computer. I medici di medicina generale sono vittime della confusione burocratica della pandemia e stanno affrontando un forte disagio professionale. Certificati di guarigione, prescrizioni e ricette mediche per esami e farmaci, nonché per i tamponi molecolari che nessuno vuole pagare privatamente, esenzioni da vaccini (se davvero servono) e non solo. Richieste continue dai pazienti che raramente considerano l’ammontare di lavoro del medico e arrivano anche alle minacce”.
Della polemica tra due sindacati non deve quindi in alcun modo essere investito l’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e Odontoiatri che è Ente sussidiario dello Stato e in quanto tale ha come unico interesse la tutela della salute dei cittadini e dei suoi iscritti. Tutti quanti, nessuno escluso siano questi medici di medicina generale, medici ospedalieri, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni.
Amareggia infine constatare che in questo momento, in cui la curva dei contagi da Sars Cov 2 sta riprendendo e le strutture sanitarie rischiano nuovamente di andare in affanno, si faccia polemica tra professionisti.
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La Asl Roma2, preso atto che la carenza di personale medico e l’emergenza sanitaria non consente di garantire tutte le attività assistenziali necessarie alla gestione della fase pandemica, ha deciso di reclutare laureati in Medicina e Chirurgia, abilitati all’esercizio della professione medica, da destinare ai centri vaccinali, con contratto di lavoro autonomo e libero professionale con tariffa oraria di 40 euro omnicomprensivi.
L’azienda indice dunque una manifestazione di interesse per soli titoli per medici abilitati privi di specializzazione per incarichi libero professionali con una tariffa oraria di euro 40.00 omnicomprensivi.
La manifestazione d’interesse è in esecuzione della delibera n.34 del 10/01/22.
I requisiti generali e specifici di ammissione sono quelli previsti dagli artt 1 e 24 del DPR 483/97 tra cui diploma di laurea in medicina e chirurgia; iscrizione all’albo dell’ordine dei medici chirurghi certificata in data non anteriore a sei mesi, all’atto dell’eventuale assunzione in servizio.
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata all’indirizzo di posta elettronica certificata Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per chi fosse interessato nel bando di seguito allegato, può trovare requisiti, modalità e termini per la presentazione delle domande, formulazione della domanda di ammissione e documentazione da fornire.
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Roma, 12 gen. - "Dobbiamo pensare che il virus ha delle varianti e la variante omicron del Covid-19 era già conosciuta per la sua alta contagiosità. Il fatto è proprio essere coperti dal vaccino, anche con la terza dose, che, anche se una persona dovesse risultare positiva, sicuramente risolve il problema con una sintomatologia generalmente abbastanza lieve, tranne che una persona soffra di patologie di altro tipo che, chiaramente, vanno a complicare la situazione". Così il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, ospite di 'Genetica oggi', condotta da Andrea Lupoli, su Radio Cusano Campus.
Magi ha proseguito spiegando che "se noi vediamo i numeri dei contagi di questi giorni in Italia, e mi riferisco ai positivi, rispetto a quelli che avevamo in passato nelle ultime due fasi, vediamo che in questo momento è il doppio, se non il triplo delle volte precedenti. Però se andiamo a vedere la situazione a livello ospedaliero per quanto riguarda i numeri delle terapie intensive e dei ricoveri, chiaramente ci rendiamo conto che la situazione è migliore".
Il presidente dell'Omceo Roma ha aggiunto inoltre che "non si può ancora parlare di virus endemico, ad oggi stiamo vivendo una situazione pandemica che poi si differenzia nel mondo. Ad esempio, non abbiamo contezza in questo momento della situazione della variante omicron nei Paesi orientali. È chiaro che per il futuro l'andamento sarà quello relativo a una infezione che diventerà endemica, come l'influenza stagionale".
Magi ha sottolineato, però, che "avere oggi strumenti come il vaccino per prevenire, come facciamo con l'influenza, ed avere strumenti per curare i pazienti, come gli antivirali e le terapie monoclonali, ci garantisce una situazione nettamente migliore rispetto a quando tutto ha avuto inizio".
Secondo il presidente dell'Ordine dei medici di Roma "è fondamentale far girare il meno possibile il virus per eliminare molte varianti, altro motivo per cui è molto importante la campagna vaccinale".
In merito a possibili lockdown mirati, su base regionale o 'cuciti a misura' sulle grandi città, Magi ha affermato che "non sempre la teoria e la pratica vanno di pari passo. Noi abbiamo indicazioni teoriche molto importanti e che dobbiamo consigliare sotto l'aspetto sanitario. Da quel momento bisogna metterle in pratica. Però sappiamo poi che il Servizio sanitario in questo momento è in sofferenza per la mancanza di operatori: non possiamo curare altri pazienti se non quelli Covid perchè vanno ad occupare spazi e posti letto, non possiamo fare interventi chirurgici, non possiamo realizzare molte di quelle cose che avremmo potuto fare".
Il presidente dell'Omceo Roma ha quindi precisato: "È chiaro che se ci chiudessimo in casa come abbiamo fatto la prima volta il virus sparirebbe. Ma non si può richiudere il Paese. Oggi abbiamo sicuramente condizioni migliori e possiamo controllare il virus. Con i dati alla mano, solo in situazioni particolari e straordinarie, il lockdown locale può essere una soluzione ma non è certamente una ricetta che possa valere su tutto il territorio nazionale".
Il Lazio è tra le regioni che nei prossimi giorni rischiano di tingersi di 'arancione'. "Io ritengo che in questo momento la situazione sia ancora sotto controllo- ha osservato- anche se la situazione è piuttosto pesante. Ce lo dicono i colleghi, che al lavoro sono stremati". E, purtroppo, a volte anche sottoposti a violenze fisiche e psicologiche. "Molti vengono minacciati da pazienti, accompagnati dai propri avvocati, che chiedono garanzie sull'esito della vaccinazione- ha detto Magi- Fortunatamente c'è una grande collaborazione tra l'Ordine dei medici di Roma e l'Ordine degli avvocati di Roma, perchè l'etica non vale solo sulla parte medica ma su tutte le professioni".
Per Magi "dobbiamo tutti quanti abbassare i toni. Abbiamo un problema comune che si chiama Covid. Possiamo risolverlo tutti quanti insieme. Rispettiamo le regole, anche chi è positivo e non è malato, visto che la maggioranza non ha infatti sintomi.
L'importante poi è andare a coprire il più possibile tutte le persone con la vaccinazione, per trasformare quindi la pandemia in una endemia che ci porteremo avanti per i prossimi anni. Il vaccino per l'influenza che facciamo ogni anno, per esempio, non è mai lo stesso di quello dell'anno precedente".
Per Magi comunque la ricetta per uscire prima dal Covid è una: "Fino a quando l'obbligo vaccinale non sarà esteso a tutti, è evidente che molti potranno continuare a fare il tampone per recarsi al lavoro o per svolgere determinate attività. Credo si debba avere il coraggio di prendersi tutti quanti le proprie responsabilità e dire che oggi c'è una situazione che possiamo risolvere con la copertura vaccinale. Così come stiamo facendo per gli ultra cinquantenni possiamo farlo per gli altri, affermando che c'è l'obbligo vaccinale".
Infine, il presidente dell'Omceo Roma ha tenuto a ricordare che "il vaccino, oltre a servire a noi stessi, serve per quanti non si possono vaccinare. Si tratta di persone che hanno patologie particolari che non gli consentono di vaccinarsi: si tratta di garantire gli immunodepressi, i 'fragili'. Noi dobbiamo tutelare tutti, anche chi non può vaccinarsi davvero".
(ascolta l'intervista di Magi)
(Red)
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Roma, 11 gen. - "A livello sanitario vedremo gli effetti a breve, più o meno quindici giorni, della riapertura delle scuole.
Effetti che possono essere ridotti in modo importante se studenti e personale scolastico, in particolare, si vaccinano al più presto. Con la copertura vaccinale la scuola lavora in sicurezza". E' Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, a spiegare cosa attendersi dalla ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia, nel pieno della crescita dei nuovi casi di Covid-19.
"Nel Lazio le vaccinazioni sui bambini 5-11 anni e 12-19 anni stanno andando molto bene, ma vi sono bassi numeri assoluti in Italia- mette in guardia Magi- Questo a causa dei dubbi e dei timori dei genitori, ai quali va spiegato ancora una volta quanto sia importante questa immunizzazione, non solo per i bambini e i ragazzi, ma anche per tutti coloro che non si possono vaccinare, persone fragili che finiscono in terapia intensiva". Per questa ragione, aggiunge il presidente dell'Omceo Roma, "ben venga l'obbligo vaccinale per gli over 50, perché è la fascia che più rischia di finire, come alcuni soggetti fragili, in intensiva. E credo che l'obbligo vada portato al più presto dai 40 anni, del resto l'obiettivo corretto è rendere obbligatorio il vaccino per tutti".
Un'immunizzazione che aiuterebbe i servizi sanitari, sotto pressione già ora e che saranno ancora più saturi nelle prossime ore, come spiega Magi: "Già adesso stanno arrivando tante persone, tutte insieme in ospedale e questo crea problemi, ci sono le file delle ambulanze e stiamo riducendo la cura degli altri malati; situazioni che abbiamo già vissuto nelle precedenti ondate ma che ora amplificano il loro impatto perchè i sanitari sono stremati da due anni di pandemia- sottolinea- e per i quali va organizzato il giusto turnover, perchè molti andranno in pensione ma pochi subentreranno. I medici infatti scappano dal Servizio sanitario nazionale per diverse ragioni, tra queste il fatto di ricevere un quarto della remunerazione che i colleghi ricevono negli altri Paesi europei, dove peraltro il numero di medici ed infermieri è persino maggiore".
Medici che, anche al di fuori degli ospedali, lavorano con molta pressione, spiega ancora Magi: "I medici di base non ce la fanno più, anche perchè devono gestire alcuni passaggi burocratici, ma soprattutto perchè i malati sono tanti e sono messi in estrema difficoltà dalle richieste di esenzione delle persone che non vogliono vaccinarsi, che minacciano persino i colleghi e si recano all'hub vaccinale con i propri avvocati".
Un quadro con molte ombre a cui si aggiungono anche le mancanze della medicina territoriale, secondo Magi: "I casi che vediamo in forte aumento in Lombardia sono frutto di questa sanità territoriale che non è stata potenziata, per quanto la delibera per la riforma sanitaria sia stata fatta da poco tempo. Nel Lazio a livello territoriale la medicina sta funzionando, le cure domiciliari sono portate avanti, ma in Lombardia i cittadini non hanno ambulatori dove andare e per una problematica che potrebbe essere gestita a livello ambulatoriale- denuncia infine il presidente dell'Omceo Roma- deve recarsi in ospedale e magari ne esce con il Covid".
(Org/ Dire)
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Il Ministero della Salute ha dato notizia della ricostituzione dell’organo CCEPS, che decide, oltre al resto, sui ricorsi dei professionisti sanitari contro le sanzioni disciplinari irrogate dagli Ordini provinciali.
I membri sono stati nominati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e resteranno in carica per 4 anni.
Si tratta di un provvedimento particolarmente atteso visto che la precedente Commissione era decaduta nel 2020.
Per consultare il Decreto contenente le varie nomine cliccare qui.
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Si informano gli iscritti che l'Ordine ha ottenuto riscontro da parte del COGEAPS dell’avvenuta importazione dei crediti ECM derivanti dall’attività di tutoraggio prevista per il tirocinio pratico-valutativo per l'accesso alla prova dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di Medico-Chirurgo (Decreto 29.10.2001 n. 445 del MIUR) relativamente agli anni 2017 e 2018.
Con l'occasione si ricorda che ai sensi della Determina della CNFC del 17/07/2013 per tale periodo sono stati riconosciuti n. 4 crediti ECM per ogni mese di attività prestata. I crediti così acquisiti, calcolati unitamente ai crediti ottenuti per docenza/pubblicazioni scientifiche/ricerche, non possono eccedere il 60% del monte crediti triennale al netto degli esoneri, delle esenzioni e delle riduzioni di cui ai paragrafi 1, 2 e 7 della determina in questione.
I dati inviati dall’Ordine al COGEAPS sono stati prodotti dalle Università presso le quali sono assegnati i tutor. Eventuali incongruenze riscontrate dagli interessati dovranno essere segnalate all'Ordine e per conoscenza all'Università interessata.
Per quanto riguarda gli anni 2019 e 2020, in virtù della nuova normativa riportata nel Manuale sulla formazione continua del Professionista Sanitario, che prevede una diversa modalità di calcolo ai fini ECM dell’attività prestata (1 credito ECM ogni 15 ore), l'Ordine sta procedendo ad una rielaborazione dei dati acquisiti, al termine della quale procederà all'invio massivo al COGEAPS dandone adeguata informativa agli interessati.
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Roma, 23 nov. - "Sicuramente le risorse del Pnrr possono andare nell'ambito strutturale, come le case e gli ospedali di comunità, ma quello che ci preoccupa in particolare è la mancanza assoluta di professionisti. Non si è infatti pensato al personale, che dovrebbe poi utilizzare gli strumenti tecnologici". Lo dice il presidente dell'Ordine medici di Roma, Antonio Magi, in occasione della presentazione del report di Salutequità dal titolo 'Il piano nazionale della cronicità per l'equità', ospitata nella sede dell'agenzia Dire.
(guarda l'intervista completa a Magi)
Red
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Roma, 16 nov. - "I numeri stanno sicuramente aumentando, ma dobbiamo fare sempre riferimento a quelli dello scorso anno quando la speranza era quella di restare in zona gialla mentre ora il solo pensiero di entrarci sta diventando un dramma. E questo già ci deve dare l'idea che grazie alle vaccinazioni abbiamo una situazione di grande miglioramento". Così Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, intervistato da Elisa Di Iorio e Riccardo Protani nel programma 'Gli Inascoltabili' su New Sound Level.
"Il Covid non è che non c'è più- ha proseguito- siamo nella quarta ondata e per poter vivere in modo quasi normalmente come stiamo facendo oggi dobbiamo avere la consapevolezza di comportarci in modo adeguato: l'uso importantissimo delle mascherine al chiuso ma anche nei luoghi pubblici all'aperto come allo stadio, dobbiamo stare attenti e continuare la campagna vaccinale specialmente con chi può fare la terza dose per mantenere costante la situazione attuale evitando di mettere in crisi il servizio sanitario nazionale con le terapie intensive piene e gli ospedali ingolfati perché noi medici dobbiamo avere la possibilità di curare tutti i pazienti quelli col covid e quelli con tutte le altre malattie, perché quando abbiamo chiuso abbiamo creato delle problematiche importanti ai pazienti per esempio per quello che riguarda l'oncologia e in particolare la prevenzione lo stop ha creato diagnosi molto tardive che ha causato grandi problemi ai pazienti per la loro salute ma anche al servizio sanitario in termini di occupazione di posti letto. Bisogna portare avanti anche la campagna di vaccinazione anti influenzale perché rischiamo di avere dei numeri importanti di ricoveri che affolleranno gli ospedali sia per il Covid che per l'influenza".
"In questo momento non abbiamo ancora l'autorizzazione da parte di Ema e dell'Aifa per la vaccinazione al di sotto dei 12 anni- ha aggiunto Magi- Negli Stati Uniti l'ente preposto le ha già date, ci sono delle evidenze scientifiche che dimostrano l'importanza della copertura anche per questa fascia di età.
Vediamo cosa diranno Ema e Aifa guardando i numeri di queste sperimentazioni, sicuramente una copertura vaccinale più ampia chiaramente tutela la riduzione della diffusione, fortunatamente i più piccoli sono quelli che si ammalano di meno ma sono dei super diffusori e far ammalare chi non si è vaccinato e quelli che non si possono vaccinare. Noi ci vacciniamo anche per coloro che non possono farlo ed i bambini possono fare lo stesso, nulla in contrario se ci diranno, e penso che ce lo diranno, che il vaccino agli under 12 si potrà fare".
"Noi ci dovremo abituare a vaccinarci una volta l'anno, come accade con l'influenza, non appena la situazione pandemica sarà sotto controllo" ha concluso il presidente dell'Omceo Roma.
(Red)
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Roma, 16 nov. - "Sta per uscire la norma sull'obbligo del richiamo vaccinale (terza dose) per i sanitari. Purtroppo in Italia è meglio specificare. Molti colleghi hanno già fatto il richiamo e i contagi tra gli operatori si stanno mantenendo costanti, non c'è quindi una crescita esponenziale. Comunque la maggioranza dei sanitari vaccinati sono asintomatici o con sintomi lievi, non severi, pochissimi presentano sintomi più importanti. Il vaccino funziona". Lo ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma.
"Il 70% dei ricoverati nelle corsie o in terapia intensiva negli ospedali sono persone non coperte dalla vaccinazione- ha poi specificato- tra questi purtroppo vediamo molti ultra 80enni che non hanno fatto il vaccino gran parte di questi perché mal consigliati. Poi ci sono coloro che hanno ricevuto una sola dose o chi è stato vaccinato da più di sei mesi"".
Una situazione che appare quindi sotto controllo, ma che costringe la sanità a ridurre le proprie attività in vista di una probabile crescita dei ricoveri. "Con l'aumento dei casi si sta ampliando il numero di posti letto da mettere a disposizione e riservare ai malati Covid- ha detto il presidente dell'Omceo Roma- Si stanno chiudendo in parte dei reparti e ci stiamo preparando alla possibile crescita dei posti in Terapia intensiva tutto a discapito degli altri malati. Non siamo fortunatamente per ora in una situazione critica- ha osservato Magi- ma serve continuare ad assumere alcuni comportamenti per evitare un peggioramento netto: vaccinarci innanzi tutto per chi non l'ha ancora fatto, fare il richiamo con la terza dose se abbiamo superato i sei mesi dal completamento del vaccino, continuare a mantenere ancora il distanziamento, sanificare spesso le mani e indossare le mascherine nei luoghi chiusi, ma anche all'aperto in caso di assembramenti come ad esempio allo stadio o se si partecipa ad eventi con tanta gente; fare un Natale senza restrizioni dipende solo da noi".
(Org/ Dire)
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Gentili Colleghe e cari Colleghi, con grande piacere vi informo che il Congresso Annuale dell'Accademia Romana di Chirurgia che avrà luogo giovedì 11 e venerdì 12 novembre, è il primo congresso di chirurgia che si svolge in presenza a Roma dopo due anni di attività online. Sarà quindi un felice ritorno alla nostra consuetudine culturale ed amicale.
L' ultimo Congresso di chirurgia in presenza a Roma è stato "La Chirurgia Mininvasiva Difficile" della nostra Accademia, organizzato e presieduto da Massimo Carlini a novembre del 2019. Sono stati quindi 24 mesi di "purgatorio culturale" davanti al computer.
Questa ripresa di attività è dovuta all'entusiasmo ed alla buona sorte di Massimo Carlini, Giuseppe Ettorre ed Emanuele Santoro che sono riusciti mesi addietro ad immaginare questa possibilità congressuale in presenza quando ancora il COVID imperversava. La loro capacità e operosità ha realizzato questo congresso che rappresenta un momento di ricorrenze e cioè i Venti anni dell'Accademia Romana di Chirurgia, i 30 anni + 1 della Chirurgia laparoscopica a Roma e i 20 anni di Trapianti di Fegato IRE/POIT.
Sono certo che saprete cogliere l'importanza di questo evento per la Comunità Chirurgica della nostra città.
Nella splendida sede dell’Auditorium della Tecnica all'Eur, i tre primari degli Ospedali Romani S. Camillo, S. Eugenio e S. Giovanni daranno vita alle due giornate congressuali con un interessantissimo programma incentrato sulle tematiche oggetto delle ricorrenze.
Nella convinzione di fare cosa gradita ai protagonisti di questi entusiasmanti decenni vi aspetto numerosi per festeggiare assieme.
Eugenio Santoro
Presidente ARC