"Nel mio studio, per esempio- racconta Grimaldi- circa il 70% degli assistiti chiede la proroga dell'assistenza a 16 anni.
Dunque penso che ampliare la competenza assistenziale dei pediatri di famiglia fino al compimento del diciottesimo anno d'età sia un tema che apre a un'importante riflessione soprattutto perché riguarda un periodo particolare della vita, quello dell'adolescenza, un momento di cambiamento e transizione verso l'età adulta".
Un tema importante soprattutto in questo momento storico. "Ci siamo resi conto che sono stati proprio gli adolescenti a vivere le difficoltà maggiori dovute al periodo del Covid- continua Grimaldi- per questo è importante che nel passaggio dall'infanzia all'adolescenza ci sia un'attenzione particolare non solo alle problematiche di salute ma anche a quelle relative alla sfera psicologica e sociale. In questo contesto potrebbe essere utile ampliare la competenza assistenziale dei pediatri che potrebbero dunque accompagnare i propri assistiti nel loro percorso di crescita e sviluppo forti anche del bagaglio di conoscenze personali acquisite nel corso degli anni e del rapporto instaurato col paziente e con la sua famiglia. Spesso- continua Grimaldi- gli adolescenti manifestano problematiche che hanno radici nell'infanzia e si trovano ad affrontare difficoltà che tutto sommato fanno parte di una sfera di problematicità tipiche dell'età evolutiva-adolescenziale, più che di quella adulta. Può essere importante dunque avere a fianco un medico che li abbia conosciuti fin da piccoli e magari possa leggere e intercettare situazioni che si sono sviluppate in adolescenza ma che hanno una radice lontana".
(Mab/ Dire)
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