Roma, 16 nov. - Il diritto allo studio appartiene a tutti. Anche ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze ricoverati in ospedale. Da quasi 50 anni l'istruzione arriva in ospedale garantendo l'istruzione, ma anche normalità e socialità, nonostante la malattia. "Questa è una bellissima testimonianza di civiltà", ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico della Scuola in Ospedale del Bambino Gesù di Roma.

"Noi come ministero- ha proseguito- stanziamo 2,7 milioni di euro nelle scuole in ospedale, proveremo a reperire ulteriori risorse perché è importante non interrompere il contatto con l'esterno per i piccoli pazienti".

L'Ospedale Pediatrico della Santa Sede può essere considerato un vero Istituto scolastico, grazie alla presenza di insegnanti di ogni ordine e grado.

L'organico complessivo attuale è di 70 docenti della scuola pubblica attivi nelle sedi del Gianicolo, Palidoro, Santa Marinella e Passoscuro. Gli insegnanti provengono dall'istituto Comprensivo Virgilio di Roma, dal Liceo Classico Virgilio, dall'Istituto Comprensivo Fregene-Passoscuro, dall'Istituto Comprensivo Pietro Maffi e dal Liceo Statale Vittoria Colonna.

Nell'anno scolastico 2022-2023 gli alunni seguiti sono stati 4.017 (quasi 500 in più dell'anno precedente), di cui 13 hanno sostenuto gli esami di scuola secondaria di primo grado (medie) e 5 quelli di maturità.

"La scuola in OPBG non è una scuola ordinaria: qui non troviamo aule tradizionali, ma un'esperienza di apprendimento che si adatta alle esigenze e alle condizioni dei nostri giovani studenti", ha detto Tiziano Onesti, presidente del Bambino Gesù. "Ogni anno, tra i 3000 e i 4000 ragazzi attraversano queste soglie non solo per imparare, ma per continuare a vivere la loro quotidianità, mantenere le relazioni, nutrire i loro sogni e costruire il proprio futuro. Cerchiamo- ha proseguito Onesti- di dare normalità ai bimbi che stanno passando un periodo delicato della loro vita. Manteniamo attivi i loro interessi stimolandoli alla conoscenza e alla curiosità per il mondo. Per i nostri ragazzi, andare a scuola in ospedale significa tenere accesa la fiamma della speranza e della normalità in un periodo di grande incertezza".

Presente all'evento anche Chiara Casoli, una ragazza di quasi 19 anni, che ha frequentato al Bambino Gesù diversi anni di scuola. "Sono una ragazza trapiantata, ho seguito le lezioni dal 2009 al 2015, anche dalla camera sterile. La scuola- ha detto- mi ha permesso di riconnettermi con il mondo esterno e sentirmi meno sola", ha concluso Chiara, che attualmente frequenta la facoltà di Chimica a La Sapienza di Roma.

(Red)

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