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Roma, 8 mar. - "Bisogna ripensare al femminile il Servizio sanitario nazionale". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in occasione della Giornata internazionale della Donna. "Oggi- spiega- due medici su tre sono donne, ma l'organizzazione continua a essere basata su un modello maschile, di vecchio stampo. Un sistema del genere complica la possibilita' di una donna di esercitare pienamente anche il suo ruolo di madre. Per questo molte donne non partecipano ai concorsi per entrare negli ospedali, ma preferiscono la libera professione, perche' hanno delle esigenze che non coincidono con l'attuale organizzazione del Sistema sanitario nazionale. È evidente che la capacita' professionale non dipende dal genere di appartenenza, ma e' fondamentale modificare la modalita' organizzativa anche nella tipologia di rapporto giuridico con il Ssn molto piu' flessibile".
(Cds/Dire)
Covid-19, Magi: "Gia' pronti a inoculare 30mila dosi di vaccini al giorno, fiale pero' scarseggiano"
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Roma, 5 mar. - "I soldati sono al fronte, i fucili sono puntati, ma stiamo aspettando i proiettili...". Ha risposto cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato sullo stato dell'arte dell'organizzazione della campagna vaccinale nel Lazio, intervenendo nel corso della trasmissione 'Genetica Oggi' su Radio Cusano Campus.
"La capacita' di fuoco e' veramente importante, gia' da adesso potremmo andare tranquillamente a 'coprire' circa 30.000 dosi al giorno- ha aggiunto Magi- grazie alla disponibilita' dei medici di medicina generale e di altre figure professionali, ma il problema sono le dosi che scarseggiano. Basti pensare che e' stata consegnata per medico una sola fiala per 11 somministrazioni".
Interpellato poi sulle vaccinazioni per priorita' tra pazienti fragili, Magi ha risposto: "Abbiamo gia' individuato quelle che potrebbe essere le categorie fragili da vaccinare per prime, ma purtroppo c'e' ancora molto da fare. Lo ripeto: in questi giorni abbiamo un problema grandissimo che stiamo affrontando e che spero si possa risolvere il prima possibile, cioe' la scarsita' di dosi di vaccino che abbiamo a disposizione". Magi ha pero' assicurato che, una volta arrivate le dosi, si partira' "sicuramente dalle persone piu' fragili, che hanno piu' possibilita' non solo di ammalarsi ma anche di avere un decorso della malattia piu' problematico", ha concluso.
OTTIMISTI, AD APRILE SAREMO 'INONDATI' DA DOSI - "Dobbiamo essere ottimisti e resistere ormai per poche settimane, perche' le dosi di vaccino sicuramente arriveranno e finalmente potremo impostare una buona campagna vaccinale nel Lazio ma anche in tutta Italia" ha detto poi Magi.
"Nel mese di aprile probabilmente saremo 'inondati' da dosi di vaccino- ha proseguito- quindi non dovremmo avere problemi neppure a somministrare la seconda dose a chi gia' ha ricevuto la prima". Alcune tipologie di vaccino, come AstraZeneca, possono avere il richiamo anche "a distanza di alcuni mesi- ha ricordato Magi- e su quelle non dovrebbero quindi esserci problemi per la seconda dose". Intanto arriveranno anche altri vaccini, come quello della Johnson&Johnson, che hanno bisogno "soltanto di un'unica dose- ha aggiunto- e' questo rendera' piu' rapido il sistema di vaccinazione permettendo di 'coprire' la popolazione il prima possibile". E Sputnik V? "Credo arrivi anche quello", ha risposto infine Magi.
(ascolta l'intervista)
(Red)
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Roma, 4 mar. - "Chiedo ufficialmente un tavolo con la Regione Lazio per individuare, anche insieme ai vari Ordini sanitari, le priorita' tra i pazienti fragili da vaccinare. Lo riteniamo indispensabile". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito alle Regioni che in tema di vaccinazioni stanno procedendo in ordine sparso.
"È necessario rimettere in moto una nuova campagna vaccinale- prosegue Magi- capendo qual e' lo stato dell'arte attuale e la disponibilita' al momento dei vaccini. Serve un piano strategico che ci permetta di vaccinare il prima possibile la popolazione piu' fragile". In alcune Regioni ci sono "addirittura tanti vaccini non utilizzati nei frigoriferi- aggiunge ancora Magi- mentre in altre Regioni non ce ne sono a sufficienza. La distribuzione e' un po' a macchia di leopardo".
In merito alla dose unica di vaccino, il presidente dell'Omceo Roma ritiene poi necessario "fare chiarezza anche su questo. Deve ovviamente essere l'Aifa a dire quali sono le procedure per quanto riguarda la dose unica o doppia. Penso pero'- sottolinea Magi- che se dovessero arrivare tutti i vaccini non ci sarebbe neppure il problema della dose unica o doppia. La dose doppia e' infatti un problema per chi ha fatto la prima dose, ma se si puo' fare una dose unica e poi invece abbiamo la disponibilita' per farla doppia, a quel punto mi sembra una sciocchezza e uno spreco di risorse".
(Cds/ Dire)
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Roma, 1 mar. - "Circa 400 medici nel Lazio non sono ancora stati vaccinati o perche' hanno patologie per le quali, se sono al di sotto dei 65 anni, non possono ricevere le dosi di AstraZeneca ma solo quelle di Pfizer o Moderna, o perche', e sono molti, non sono ancora stati chiamati". Risponde cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito ai medici vaccinati nel Lazio.
GIUSTO AVVIARE CAMPAGNE, MA A MMG DOSI INSUFFICIENTI - "Continuiamo giustamente ad aprire le campagne vaccinali a tutti quanti e il prima possibile ma il problema e' che il numero dei vaccini non e' sufficiente. È come se invitassimo tante persone a cena ma con un solo piatto di pasta da dividere per tutti" aggiunge il presidente dell'Ordine dei medici di Roma in merito all'avvio delle vaccinazioni anti-Covid dai medici di medicina generale.
"Voglio far notare che ogni medico di famiglia avrebbe a disposizione soltanto due fiale per fare le vaccinazioni- prosegue Magi- che corrispondono alla possibilita' di vaccinare pochissime persone, quindi non si inciderebbe comunque in maniera importante sul problema". Appena arriveranno i vaccini, conclude Magi, i "4.354 medici di famiglia nel Lazio saranno tutti quanti operativi al 100%".
CHIUSURA SCUOLE? CI SONO VARIANTI, E BAMBINI VETTORI EFFICACI VIRUS - "Sono pienamente d'accordo con l'assessore D'Amato, purtroppo la situazione e' quella che e' e le varianti stanno girando molto nelle scuole" dice ancora Magi, in merito al rischio di chiusura delle scuole nel Lazio per contenere la diffusione del virus, di cui oggi ha parlato anche l'assessore alla Sanita' della Regione, Alessio D'Amato, a margine dell'avvio dei tamponi per gli studenti dell'Universita' Sapienza di Roma.
"Si e' abbassata molto l'eta' degli infettati, quella media e' di 44 anni, e i bambini sono vettori terribilmente efficaci per quanto riguarda la diffusione del virus- prosegue Magi- perche' quando tornano a casa incontrano i genitori e i nonni i parenti ed e' proprio li', nelle case, che si abbassa la nostra capacita' di difesa perche' togliamo le mascherine e non rispettiamo piu' il distanziamento".
Per Magi allora "bisogna intervenire in qualche modo", perche' la scuola rappresenta un "luogo di diffusione del virus e quindi un motivo di allarme. Anche durante la stagione influenzale la scuola e' uno dei primi vettori di contagio". Ed e' "difficile convincere i piu' giovani a mantenere la mascherina, a non abbassarla, a non toccarla e ad igienizzarsi sempre le mani- sottolinea ancora Magi- far rispettare queste regole diventa poi molto complesso soprattutto per quanto riguarda i bambini piu' piccoli". Dobbiamo insomma "evitare che il virus circoli, specialmente in un momento come questo in cui ancora non abbiamo un numero sufficiente di vaccini", aggiunge Magi, che si dice infine "molto preoccupato" per gli assembramenti a cui stiamo assistendo nei fine settimana.
(Cds/Dire)
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Roma, 25 feb. - "È importante che l'Italia diventi autonoma nella produzione di vaccini, ma questo discorso ha un senso nel medio-lungo termine, non nell'immediato". Risponde cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito ai tempi, che si prospettano lunghi, per attrezzare e attivare gli impianti industriali italiani per la produzione dei vaccini. A differenza della produzione di sintesi, il vaccino fa parte infatti della categoria di prodotti definiti 'vivi', per cui la sua produzione richiede la dotazione di bioreattori, cioe' di macchine industriali che infialano il liquido processato del vaccino dentro le boccette. E in Italia, come nei giorni precedenti ha fatto sapere anche il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, questi macchinari non sono molto diffusi.
"Mancanza di bioreattori a parte, per fare un vaccino occorrono comunque cinque o sei mesi- prosegue Magi- per cui per questa operazione, eventualmente, bisognera' aspettare dopo l'estate". Ma nel frattempo "bisogna partire perche' la pandemia diventera' endemia e ogni anno le vaccinazioni andranno fatte, quindi dovremo avere dosi a disposizione", conclude Magi.
VACCINO AI GIORNALISTI. MAGI: RICHIESTA GIUSTA, MA PRIORITÀ AD ALTRI - "Vaccini ai giornalisti? È sicuramente una proposta sensata, pero' considerata la scarsa disponibilita' delle dosi dobbiamo procedere per priorita'. E la priorita' assoluta, in questo momento, va al personale sanitario, agli anziani e alle persone fragili, seguono poi le categorie professionali che hanno rapporti con il pubblico, come docenti e personale scolastico.
Poi certo, ci sono anche i giornalisti, specie quelli che girano parecchio per inseguire le notizie".
Risponde invece il presidente dell'Ordine dei medici di Roma in merito alla richiesta da parte del presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, di valutare "con attenzione il momento di quando tocchi (fare il vaccino) a chi fa informazione, in particolar modo a chi svolge servizio esterno".
Secondo Magi i giornalisti "fanno comunque bene ad avanzare questa richiesta, perche' bisogna iniziare a premere per ampliare la campagna vaccinale di massa, altrimenti rischiamo di avere tante varianti e di non riuscire piu' a controllarle". Quindi anche i giornalisti dovrebbero vaccinarsi? "Assolutamente si', anche perche' quando partecipano a un evento purtroppo sono costretti ad assembrarsi con microfoni e telecamere. Diciamo- conclude Magi scherzando- che e' una categoria 'auto-assembrante".
(Cds/Dire)
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Roma, 22 feb. - "La targa posizionata nel giardino della sede dell'Ordine dei medici di Roma mette in evidenza l'importanza della professione medica. Questa targa non celebra soltanto i medici e gli operatori sanitari scomparsi a causa del Covid, ma anche tutti coloro che hanno perso la vita in seguito ad aggressioni e atti di violenza". Cosi' Antonio Magi, presidente dell'Omceo capitolino, alla cerimonia commemorativa svoltasi venerdi' scorso nella sede dell'Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri per ricordare tutti i camici bianchi scomparsi nell'esercizio della loro professione. Erano presenti il vicepresidente dell'Omceo Roma, Stefano De Lillo, insieme agli altri componenti del Consiglio direttivo, il presidente Brunello Pollifrone e i membri della Cao Roma, e il presidente dell'Andi, Carlo Ghirlanda.
L'iniziativa e' avvenuta alla vigilia della Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato istituita dal Parlamento, che si e' celebrata il 20 febbraio poiche' proprio in quella data, un anno fa a Codogno, e' stato individuato il 'paziente 1'.
Durante l'evento l'Ordine dei medici di Roma ha deciso di piantare un ulivo, scoprendo una targa il cui testo riporta il Giuramento di Ippocrate. Sono intervenuti Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Pierpaolo Sileri, vice ministro della Salute, Alessio D'Amato, assessore alla Sanita' della Regione Lazio, monsignor Paolo Ricciardi, vescovo responsabile per la Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma, Raffaele Iandolo, presidente Cao nazionale, la delegata del sindaco di Roma, l'assessore Katia Ziantoni, e l'eurodeputata Simona Renata Baldassarre.
"La pandemia- ha detto ancora Magi- ha evidenziato il sacrificio degli operatori sanitari. Molti colleghi deceduti erano andati addirittura in pensione, scegliendo poi di tornare in reparto prestando il loro servizio".
"Bisogna ringraziare il Parlamento- ha sottolineato invece Anelli- che ha istituito la Giornata dedicata alle professioni sanitarie, ricorrenza che diventera' ogni anno un'occasione per ricordare non solo i medici contagiati e deceduti ma anche il sacrificio quotidiano di tutti gli operatori sanitari".
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Roma, 18 feb. - "Con le dosi distribuite ai 'furbetti' oggi avremmo gia' vaccinato e coperto tutto il personale sanitario con il vaccino Pfizer". Cosi' Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, intervenendo oggi in diretta alla trasmissione 'Gli inascoltabili' su Nsl radio.
"Credo sarebbe stato opportuno vaccinare insieme operatori sanitari e ultra 80enni, compresi quelli che sono nelle Rsa.
Tutti hanno ovviamente necessita' di vaccinarsi, ma il problema e' che molti non sanitari sono stati vaccinati prima dei sanitari e addirittura prima degli anziani". Magi ha fatto quindi sapere che "non ci aspettiamo la gratitudine in quanto medici, perche' anche senza quella continueremo a fare il nostro lavoro, ma a volte siamo ignorati dalle istituzioni e ci troviamo nella posizione di non essere ascoltati. Troppo facilmente- ha concluso- siamo passati da 'eroi e angeli' a 'imputati'".
ASTRAZENECA FORSE NON OTTIMALE PER ALCUNE CATEGORIE PROFESSIONALI - "Molti colleghi- ha spiegato ancora Magi- non stanno prendendo AstraZeneca, non perche' non sia buono, tutt'altro: alcuni studi dimostrano che in Inghilterra e' stato fatto a tappeto e che c'e' una copertura dopo la seconda dose dell'85%, ma potrebbe essere non ottimale per alcune categorie professionali".
"Il problema e' che molti hanno mal interpretato e dato informazioni che poi sono state confutate dai dati scientifici" ha proseguito Magi. Il medico, inoltre, non ha solo la necessita' "di salvaguardare la propria salute", perche' "e' la figura 'piu' vicina' al malato Covid ma anche ai pazienti no Covid, perche' il resto dei malati non sono spariti. La massima copertura vaccinale per i medici permette di salvaguardare quindi anche i propri pazienti, che sono molto fragili", ha concluso.
(Cds/ Dire)
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Roma, 15 feb. - "Pensavamo di essere alla fine del 'tunnel' o comunque vicini, ma non e' cosi'. Ci sono ancora criticita' legate alla campagna vaccinale ma anche alla gestione, in parte dubbia, dei 'colori' nelle varie Regioni". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
"La suddivisione dell'Italia in diverse aree e' sicuramente importante perche' ci permette di non arrivare al lockdown generale- spiega Magi- ma i dati devono essere raccolti omogeneamente e avere gli stessi criteri. Questo anche per indirizzare i cittadini verso i giusti comportamenti da adottare, perche' se non rispettiamo le regole che ci vengono date- conclude- non riusciremo ad uscire da questa situazione".
BAMBINI 'TRAMPOLINO LANCIO' VARIANTE INGLESE - "È difficile imporre ai bambini di rispettare certe regole e in questo senso possono diventare un bel trampolino di lancio per la variante inglese" aggiunge Magi in merito all'eventualita' di una nuova chiusura generalizzata delle scuole.
Il presidente dell'Associazione dei presidi del Lazio, Mario Rusconi, con una lettera indirizzata ai dirigenti scolastici invita intanto docenti e studenti ad usare la doppia mascherina per proteggersi meglio dal Covid-19. "Non e' il numero di mascherine che si indossiamo a risolvere il problema- commenta Magi- semmai bisogna essere certi che la mascherina che usiamo abbia i giusti requisiti. Non bisogna poi toccare in continuazione la mascherina, mentre dobbiamo sempre igienizzare le mani e mantenere le distanze". La variante inglese, in ogni caso, fa "paura in tutta Italia, non solo nel Lazio. Abbiamo gia' evidenze su quanto sia rapida la sua diffusione- aggiunge ancora Magi- questo virus 'modificato' colpisce soprattutto i giovani, che poi tornano a casa, in famiglia, rischiando di infettarla.
Non dobbiamo allora abbassare la guardia".
LOCKDOWN SAREBBE IDEALE, MA NON POSSIAMO PERMETTERCELO - Quando alle decisioni di 'chiudere' o 'non chiudere' il Paese, queste "spettano ai politici, quello che posso dire- aggiunge il presidente dell'Omceo Roma- e' che in questo momento in tutta Italia c'e' un lieve rialzo delle terapie intensive che ci preoccupa un po'. Cosi' come iniziano ad essere un po' preoccupanti le varianti, che potrebbero creare problemi sugli esiti della campagna vaccinale. Serve ancora prudenza. Il lockdown sarebbe ovviamente l'ideale, perche' in quel modo il virus non gira, ma ora non possiamo gestire a livello economico un'operazione del genere. Diverso sarebbe se ci fossero i ristori e se le persone fossero certe di non perdere il lavoro, ma purtroppo non e' cosi'. E gia' ci sono moltissime attivita', non solo quella dei ristoratori, che si trovano in grande difficolta'", conclude Magi.
(Cds/ Dire)
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“Il piano vaccinale predisposto dalla Regione Lazio a tutela dei medici e odontoiatri che non lavorano in rapporto strutturato con il Servizio Sanitario Regionale, quindi circa 14 mila colleghi, sta procedendo senza particolari criticità” spiega Antonio Magi, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri.
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Dopo l'ennesimo confronto tra la Regione e l’Omceo capitolino stamattina è arrivata la rassicurazione dell’Assessore D’Amato. In questo modo si conclude la vicenda che per diverse settimane ha visto esclusi dai piani vaccinali contro il covid i medici e odontoiatri liberi professionisti.
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Roma, 8 feb. - "L'avvio nel Lazio delle vaccinazioni per gli over 80 e' una buona notizia, ma siamo ancora perplessi sul fatto che i medici liberi professionisti continuano a non essere chiamati dalle Asl. Proprio oggi ho ricevuto segnalazioni di alcuni medici, che lavorano negli studi, ricoverati in ospedale perche' positivi asintomatici. E questo non va affatto bene". Cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma in merito all'avvio oggi nel Lazio delle vaccinazioni per gli over 80.
"A Roma i medici liberi professionisti sono 13mila- prosegue Magi- e ne sono stati vaccinati soltanto 700. Chiediamo allora che vengano vaccinati insieme agli anziani. La Regione ha inviato alle Asl i nominativi dei medici, ma le Asl ancora non li hanno contattati. Si devono attivare subito".
Come annunciato oggi dall'assessore alla Sanita' della Regione Lazio, Alessio D'Amato, intanto, entro febbraio inizieranno anche le prenotazioni per le vaccinazioni per gli over 75. "Siamo contenti anche di questo- risponde Magi- ma ribadisco: dobbiamo vaccinare i medici liberi professionisti. È una vergogna che ancora non sia accaduto. Sto ricevendo moltissime proteste da parte loro, perche' sono professionisti che lavorano tutti i giorni con le persone. Ci auguriamo che inizino a vaccinare anche gli over 75- conclude Magi- dopo che saranno vaccinati tutti i medici liberi professionisti e tutti gli operatori sanitari".
VACCINO ASTRAZENECA CI CONSENTIRÀ COPERTURA IMPORTANTE - "Il vaccino AstraZeneca, rivolto agli under 55, ci consentira' di arrivare a una copertura importante. Nei prossimi giorni arriveranno nel Lazio le prime dosi, che potranno essere prenotate dal proprio medico di base. Ma ci auguriamo che questo vaccino possa essere somministrato anche all'interno delle strutture ospedaliere e ambulatoriali, nonche' ai centri vaccinali" dice invece sull'argomento il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
"Anche i medici liberi professionisti si erano detti disponibili ad effettuare i vaccini- conclude- ma dobbiamo cercare di vaccinare prima loro".
SPUTNIK? SE VACCINO PERFORMANTE E SICURO AIFA LO APPROVI - "Sembra che il vaccino russo Sputnik abbia caratteristiche ottimali. E se cosi' fosse, credo che vada approvato anche quello. Abbiamo infatti necessita' di vaccinare piu' persone possibili, chiaramente con vaccini che siano performanti e sicuri" aggiunge poi Magi in merito ad una eventuale approvazione da parte di Aifa del vaccino russo Sputnik V che, secondo uno studio pubblicato sulla rivista 'Lancet', avrebbe un'efficacia del 91,6%.
"Rispetto a quello che si legge sulla letteratura scientifica e' un buon vaccino- conclude- ma e' chiaro che deve essere prima approvato dall'Aifa".
(Cds/Dire)
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Roma, 4 feb. - "Premesso che la decisione spettera' a Mario Draghi, ritengo che per ricoprire l'incarico da ministro della Salute sia preferibile un politico rispetto a un tecnico".
Risponde cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall'agenzia Dire in merito all'eventualita' che la guida del ministero della Salute, ora nelle mani di Roberto Speranza, possa essere affidata a un tecnico nel possibile nuovo governo guidato da Mario Draghi.
"I tecnici servono a consigliare- spiega Magi- ma poi e' la politica che deve scegliere, perche' e' questo il suo ruolo, altrimenti non avrebbe ragione di esistere. Deve esserci un politico a capo del ministero della Salute, sicuramente affiancato da un gruppo di tecnici che gli consentano di fare scelte politiche consapevoli".
Intanto in queste ore, come possibile nuovo ministro, si era fatto il nome della virologa Ilaria Capua... "È un'ottima scienziata- risponde Magi- ma tra il fare lo scienziato e il ministro della Salute c'e' una bella differenza. La Capua andrebbe benissimo come consigliera del ministro, ma la scelta, ripeto, deve ricadere su un politico".
Sull'incarico conferito dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Mario Draghi, Magi dice: "Lo auspicavo e credo che il Presidente Mattarella avesse comunque in mente un piano B che includesse appunto Draghi, uomo di grande competenza e professionalita'. Ora spero che la politica supporti questa figura, il cui incarico ha gia' avuto riflessi positivi sui mercati e sulle Borse europee. Speriamo che la politica lo accolga e che i professionisti si mettano a disposizione di uno Stato che in questo momento ha forte necessita' di alte competenze- conclude- Ci vuole infatti il contributo di tutti".
(Cds/ Dire)
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Roma, 4 feb. - "Gli anticorpi monoclonali, che hanno avuto l'ok dall'Aifa, sono convinto che ci aiuteranno moltissimo". Cosi' alla Dire il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
"Sono convinto che, insieme alle vaccinazioni- prosegue Magi- i monoclonali riusciranno ad evitare, oltre ai decessi, anche che le persone vadano in terapia intensiva".
Secondo Magi, inoltre, con gli anticorpi monoclonali i tempi delle vaccinazioni potranno "anche relativamente allungarsi".
In merito infine alla campagna vaccinale dei medici liberi professionisti e odontoiatri, il presidente dell'Omceo Roma fa sapere: "Ho parlato proprio oggi con l'assessore D'Amato e si sta cercando in tutti modi di velocizzare la questione".
(Cds/Dire)
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Roma, 1 feb. - Nel Lazio oggi sono state aperte le prenotazioni per la vaccinazione degli ultraottantenni. Con qualche difficolta'. "Ci sono arrivate diverse segnalazioni da parte di persone che non sono riuscite a prenotarsi per fare il vaccino- ha detto il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato sul tema dall'agenzia Dire- In molti hanno avuto difficolta' perche', pur risiedendo da anni a Roma, non hanno un codice fiscale 'aggiornato' e per questo non sono riusciti a prendere un appuntamento".
Per Magi, poi, e' importante rimettere "subito in moto le vaccinazioni anche per i sanitari", perche' "altrimenti come li vacciniamo gli 80enni?".
Intanto il Lazio e' tornato 'giallo' "e questo risultato sicuramente e' incoraggiante- dice ancora il presidente dell'Omceo Roma- Ma sia chiaro: non e' un 'liberi tutti', occorre prudenza. Ora l'importante e' cercare di rimanere in questa zona, adottando quelle precauzioni a cui ormai siamo abituati. Se poi la situazione dovesse migliorare e diventassimo 'bianchi', sarebbe ancora meglio. A quel punto saremmo veramente piu' tranquilli".
Ma c'e' la possibilita' che il Lazio possa diventare 'bianco'? "Dobbiamo cercare di bloccare in tutti i modi la diffusione del virus- risponde Magi- sia con le vaccinazioni sia con le terapie monoclonali. Dobbiamo quindi 'giocarcela' sull'aspetto della prevenzione e su quello della cura, in modo tale da ridurre sempre di piu' il numero delle morti, che e' l'aspetto piu' preoccupante. Senza dimenticare, ovviamente, le solite norme da rispettare, come il distanziamento, le mascherine e la sanificazione delle mani".
(Cds/Dire)